Per dare impulsi alla richiesta impellente di realizzare non solo una scuola più coinvolgente, comunicativa e immersa nella realtà, ma soprattutto per pensare a una scuola che trovi una coerenza tra il dire e il fare, tra i buoni principi dichiarati e le fenomenologie vissute, è necessario recuperare l’attenzione alla sua FISICITÀ o CORPOREITÀ. La scuola, fatta di edifici, spazi e ambienti è un corpo complesso e sfaccettato che manifesta espressamente il suo stato di “benessere” o di buona salute.

Lo schema qui di seguito descrive otto proposte elaborate da me insieme all’architetto Sandy Attia (www.modusarchitects.com) per innovare la scuola passando per la metafora del corpo, seguendo il famoso detto “mens sana in corpore sano”.
Un corpo viene identificato come sano, in salute se gli otto elementi descritti funzionano. Allo stesso modo anche l’edificio scolastico ha degli elementi fisici che descrivono il suo benessere, che si trasferisce alla scuola e ai suoi intenti culturali e formativi.

pedagogia

 

Cosa consideriamo per stabilire la salute di una persona, quali sono gli elementi che ci danno il senso del suo stare bene?

Il primo elemento che ci colpisce è il volto e la corporatura, sua la statura e il portamento. Si parla del suo aspetto esteriore, di come questo si pone nel mondo e di fronte agli altri. Un secondo elemento che caratterizza lo stato di salute della persona è la sua ossatura, grossa o sottile he sia, è questa che regge il corpo, che senza non può fare. È quindi un sistema nervoso in ordine che garantisce la buona funzionalità di tutte le parti del corpo e che i movimenti siano coordinati e armonici. Ciò che distingue il benessere di una persona è anche il carattere, non solo estroverso o introverso, ma soprattutto quando esprime la propria particolarità, il proprio unico e indistinguibile modo di essere. Il suo benessere è profondamente legato al suo metabolismo e all’alimentazione, che se fuori equilibrio determinano una mancanza di energia. Altro elemento determinante per definire la salute di un individuo è il baricentro corporeo. Il baricentro di un atleta o di un ballerino, infatti, è capace di spostarsi dal suo centro naturale ad altri centri senza perdere l’equilibrio. A questo si aggiunge la sua sonorità, o intonazione musicale della voce, che quanto più è armonica, tanto più risulta piacevole. L’ultimo elemento che definisce il benessere della persona consiste in una buona nutrizione.

La metafora del benessere della persona umana può essere trasposta al corpo della scuola:

il suo volto e la sua corporatura corrispondono alle facciate e ai volumi dell’edificio che si interfacciano con il tessuto urbano; la sua ossatura corrisponde al corpo docente senza il quale il sistema della scuola non regge; il sistema nervoso corrisponde all’organizzazione funzionale degli spazi scolastici che sempre di più necessitano di una dinamizzazione; il carattere corrisponde alle caratteristiche complessive dell’edificio scolastico, che trasmettono un suo modo di essere e un proposito formativo; il metabolismo corrisponde alla capacità della scuola di elaborare gli stimoli culturali che provengono sia dal sistema dei saperi che dai contesti sociali nei quali la scuola è immersa; il baricentro corporeo corrisponde alla capacità dell’edificio di trovare nuovi equilibri in altri centri dove posizionare il proprio equilibrio nella gestione delle attività formative; la sonorità di un edificio è anch’essa determinante per stabilire le qualità degli spazi e la nutrizione corrisponde alla capacità della scuola di recuperare il rapporto con la natura e con l’ambiente.

Di qui le otto proposte, o strategie, da noi individuate che qualificano la realizzazione a livello internazionale di buone scuole o, forse meglio, di scuole sane in cui la metafora della fisicità dell’edificio offre le chiavi di lettura per comprendere cosa incide sulle azioni educative e didattiche in modo determinante.